
«Una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato»[1]. È questo il «primo grande desiderio»[2] che papa Leone XIV ha espresso nella sua omelia alla celebrazione eucaristica per l’inizio del suo ministero petrino lo scorso 18 maggio, in una Piazza San Pietro gremita da circa centomila fedeli e di fronte a 200 delegazioni internazionali, tra reali, capi di Stato e autorità religiose. Un «desiderio» che dà qualche indicazione su quello che sarà il cammino di questo pontificato. Nel corso della sua omelia, il Papa è tornato a parlare della sua elezione, sottolineando due parole chiave: «amore» e «unità»[3], ovvero «le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù»[4]. In un tempo segnato da «troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri – ha affermato Leone XIV –, noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità»[5].
Dalle prime omelie e dai primi discorsi emergono già alcune priorità: dai forti richiami al dialogo e alla pace, fino alla necessità di un nuovo discernimento sulla questione sociale, alle prese oggi con nuove e inedite sfide. Una roadmap indicata già dal discorso al Collegio cardinalizio due giorni dopo l’elezione: «Vorrei – ha detto Leone XIV – che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II. Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali: il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio (cfr n. 11); la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana (cfr n. 9); la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33); l’attenzione al sensus fidei (cfr nn. 119-120), specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare (cfr n. 123); la cura amorevole degli ultimi, degli scartati (cfr n. 53); il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà (cfr n. 84; Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2)»[6].
“Unità e missione sono due cardini della vita della Chiesa, e due priorità nel ministero petrino. Papa Leone XIV
Unità e missione: le due
Contenuto riservato agli abbonati
Vuoi continuare a leggere questo contenuto?
Clicca quioppure
Acquista il quaderno cartaceoAbbonati
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato a La Civiltà Cattolica. Scegli subito tra i nostri abbonamenti quello che fa al caso tuo.
Scegli l'abbonamento