La pallavolo: uno dei pochi sport in cui si deve volgere lo sguardo in alto per arrivare a prendere il pallone, per schiacciarlo a terra, con più forza possibile, affinché il muro degli avversari non lo intercetti e lo respinga… Il racconto di Myriam Sylla, capitana della Nazionale italiana di pallavolo femminile, sembra potersi riassumere attraverso questo gesto atletico, che porta la giocatrice oltre i muri e le difficoltà che ha incontrato durante la sua vita e che ha raccontato nel suo libro autobiografico: Tutta la forza che ho.
Anche il presidente Sergio Mattarella, ricevendo la Nazionale dopo il Mondiale del 2018 in Giappone, dice: «Vorrei tanto che il nostro Paese, in tutti gli ambienti, avesse queste due qualità che hanno contraddistinto la Nazionale femminile di pallavolo e caratterizzano in generale questo sport: il senso di coesione, di vicendevole sostegno e solidarietà, e di rispetto e correttezza nei confronti degli avversari. Siete esempio di correttezza, vorrei che l’Italia fosse come voi».
Nata da genitori ivoriani, emigrati prima a Bergamo e poi trasferitisi a Palermo, Myriam racconta la sua vita con uno sguardo verso la realtà fatto di attenzione, comprensione e sfida in positivo, che si spinge oltre gli episodi di razzismo e le difficoltà economiche affrontate dalla famiglia. Una vita dunque appassionata, che non può tralasciare nulla degli aspetti importanti ed essenziali. «Cos’è la passione?», si chiede. «È quella forza che trascina il mondo fino in fondo, che non fa mai mollare. La passione dà quella spinta che ti fa alzare dal letto ogni mattina con il sorriso e ti fa pensare che tutto sia possibile».
E così vediamo, pagina dopo pagina, come questo entusiasmo plasmi tutta la vita della pallavolista, le tante sfide, sportive e quotidiane, gli affetti, i genitori (il volume è dedicato alla mamma che è mancata ancora in giovane età), i nonni adottivi, la babysitter e le compagne di squadra. Lo sport della pallavolo diviene una cornice in cui si sperimentano le gioie dei trionfi e le tristezze delle sconfitte, ma anche i sospetti di doping, le pressioni dei social che mettono alla prova il carattere e le motivazioni della pallavolista. Eppure bisogna alzarsi con orgoglio e forza sempre oltre il muro degli avversari, per poter schiacciare il pallone della propria vita, con passione, determinazione e bellezza.