Nel romanzo Rubare la notte (Mondadori, 2023), Romana Petri, scrittrice romana, ricolora con la sua precisa e poetica penna la vita di Antoine de Saint-Exupéry, autore indimenticabile della celebre favola Il piccolo principe. Scopriamo così la vita di Tonio, la sua sensibilità delicata, un bambino sempre con la testa fra le nuvole, e il suo rapporto esclusivo con la madre. Ed è proprio a lei che, per tutto il romanzo, continua a inviare lettere, in cui racconta il suo amore che sfida l’incedere del tempo, i tanti dolori, come i lutti del padre prima, e del fratello e della sorella poi: «Quella madre aveva perso un figlio e lui glielo leggeva negli occhi anche quando lei sorrideva. La sua vita era stata tutta una grande fatica, e tutto un nasconderla».
È un romanzo disseminato di passioni: prima tra tutte, il desiderio di Tonio non solo di essere con la testa fra le nuvole, ma di abitare i cieli volando, con il suo primo volo a 12 anni, fino all’ultimo che concluderà la sua esistenza. La passione, poi, per la scrittura che si intreccia con le sue numerose storie d’amore: la principale, con la stralunata moglie Consuelo, e successivamente, con Sylvia Hamilton, a cui fa leggere le pagine del Piccolo Principe; e con Madame de B., a cui sottopone il romanzo Cittadella.
Attraverso tutte queste relazioni egli rivela anche la sua profonda fragilità, le ingenuità e le difficoltà di gestire i moti del cuore: «Spesso, quando scriveva alle sue amanti, le parole prendevano forma di preghiera. Erano un po’ come le lettere che continuava a scrivere alla madre, e la richiesta era sempre la stessa: voleva essere protetto sotto un mantello d’amore».
Infine, la passione per la Francia che, dopo il tanto peregrinare fra i cieli dell’Africa, dell’Argentina, degli Stati Uniti e dell’Italia, egli riesce a sorvolare, attraverso delle missioni di ricognizione durante la Seconda guerra mondiale. Pur essendo ormai fuori età, il protagonista prova ogni via per potersi arruolare nell’aviazione, offrendo la propria esistenza per la sua nazione.
In ogni pagina del romanzo la vita di Tonio si specchia nella bellezza della scrittura di Petri, che riesce a trasmettere fortemente quel senso di solitudine del protagonista e quella fame di aria che lo spinge a vivere nei cieli, aggrappandosi attraverso i suoi voli e la sua scrittura. Una fame che viene espressa con una precisa e poetica frase: «Nella nostra bella lingua un solo verbo per volare e rubare. Quando volo di notte, ho l’impressione di rubarla».