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Abitare nella possibilità

«Le regole dello Shangai»

Un romanzo di Erri De Luca

Claudio Zonta

2 Marzo 2024

Quaderno 4169

«Lui è un anziano campeggiatore solitario. Passa lunghi periodi in montagna, anche in inverno. Lei è una giovane gitana scappata dal campo e dalla famiglia. Da noi si chiamano zingari, in Irlanda travellers, viaggiatori, una definizione appropriata». Così si apre, nel romanzo di Erri De Luca, la minimale presentazione dei due personaggi, il cui carattere, il cui modo di vedere il mondo e la cui psicologia verranno delineati soprattutto attraverso le loro azioni e i veloci dialoghi che avranno. Due personaggi a loro modo in fuga, misteriosi, radicati alla terra e alla natura: lei abile ad annusare, istintivamente, il pericolo e i luoghi dove è possibile fermarsi; lui, orologiaio di professione, capace di contemplare e ragionare in maniera ferma e logica; lei legge la vita tra le pieghe delle mani, lui conosce la realtà attraverso la lettura dei libri.

Il titolo, Le regole dello Shangai (Milano, Feltrinelli, 2023), rimanda al gioco, di origine orientale, in cui, dopo aver fatto cadere i 41 bastoncini su un tavolo, occorre sfilare un bastoncino alla volta senza urtare gli altri. È possibile, nell’esistenza, non urtare coloro nei quali per sorte ci si imbatte? L’orologiaio, maestro in quel gioco, non ha mai urtato nessun bastoncino grazie alla sua mano ferma, fino a quando entra nella sua vita la ragazza nomade. Lo Shangai è anche metafora contraria: se nel gioco, infatti, tutto rimane estremamente fisso, ad eccezione del bastoncino che si deve togliere, le vite dei protagonisti sono in costante movimento, alla ricerca di un posto in cui fermarsi per trovare un po’ di equilibrio.

La prima parte del romanzo è un incalzante dialogo tra la giovane e l’ormai anziano orologiaio. Con stile conciso ed essenziale – caratteristica dello scrittore napoletano –, i due protagonisti si raccontano e mostrano la personale visione del mondo, quasi a scalare la medesima montagna, ma su due sentieri diversi, che a volte si incrociano. Un desiderio di libertà e di libero arbitrio li accomuna, ma con un passato differente.

La seconda parte, attraverso un improvviso cambio di registro, è costituita da uno scambio di lettere tra la ragazza, ormai adulta e con una vita propria, e la fondazione di cui l’orologiaio era a capo. Si svela la storia, fatta di eventi, di complicità e di mistero, dei due protagonisti. Una storia d’amore e di amori presenti e passati, di passione e di rispetto per il prossimo, soprattutto per il più svantaggiato, un saper custodire e proteggere le spalle dai colpi che spesso la vita infligge.

«Le regole dello Shangai»

Claudio Zonta

Scrittore de La Civiltà Cattolica.

2 Marzo 2024

Quaderno 4169

  • Anno 2024
  • Volume I

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