Ben si addice il cliché di cantautore sensibile e irriverente all’ormai noto Giovanni Truppi. L’ultimo album, Infinite possibilità per essere finiti, quinto in studio pubblicato nel 2023 da Virgin Music/Universal Music Italia, tenta di dipanare la matassa del mondo offrendone una rappresentazione trasparente e al contempo fiduciosa: le leggi della morale e del senso comune – questa è l’intuizione tra le righe – senza l’amore e le relazioni non salvano nessuno.
La novità dell’ultimo lavoro dell’autore di origini napoletane è una finestra sulle «infinite possibilità» che ci attendono oltre i grovigli interiori delle nostre paure. La musica, in questo lavoro, si affida definitivamente – ben più dei precedenti album – alla sospensione di nessi logici e sintattici, facendo del flusso di coscienza una funzione di verità non solo dei testi, ma anche dei cambiamenti repentini delle sonorità e delle atmosfere. La corrente di riflessioni e sensazioni, fatta di scorci urbani tra Roma e Bologna e nonsense pieni di ironia e romanticismo, attraversa l’intero album come un incespicante, gioioso parlato, che spesso si avvale del pianoforte, altre volte con malinconica umiltà chiede di essere creduto così come si svolge su un tappeto musicale appena imbastito.
Sul limite tra digressioni dal tono intimistico e provocazioni quasi di impegno sociale, l’autore, ormai naturalizzato romano, canta un assoluto nascosto nella forza dei legami e degli affetti, fin troppo umano eppure incrollabile, e perciò davvero divino, proprio nella sua vulnerabilità. Emblematica è, in questo senso, la traccia di chiusura che si intitola appunto «Fine»: Saremo sempre più connessi, con sempre più persone e in modo sempre più superficiale? / Ci disperderemo nello spazio comunicando in un’unica lingua che parleremo anche senza parlare? / Era questo l’unico destino possibile per l’umanità? / Era questo il regno dei cieli che aspettavamo?
In fondo, attraverso la categoria del possibile, Truppi invita a una fattiva e positiva rivoluzione: il possibile è, tra le attribuzioni e dimensioni dell’umano, quella più ricca di speranza e di futuro, perché ammette e perfino si nutre di sviste, tentativi ed equivoci, dai quali può nascere sempre qualcosa come la gioia e l’amore. Infinite possibilità per essere finiti è un sogno ad occhi aperti sulla parte luminosa della realtà, un inedito crocevia in cui è ancora attuale ricercare la felicità, ed è in fin dei conti possibile immaginare occasioni e pretesti di condivisione o vita comune in cui riconoscersi quali esseri finiti, bisognosi degli altri e perciò – forse – alla fine meno soli.