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Abitare nella possibilità

«In punta di corde»

Chiara Raggi e Giovanna Famulari reinventano le canzoni di icone femminili

Claudio Zonta

3 Febbraio 2024

Quaderno 4167

La chitarrista e cantante Chiara Raggi si incontra con la violoncellista Giovanna Famulari per rileggere insieme alcune delle più intense canzoni interpretate da cantautrici quali La Rappresentante di Lista, Giuni Russo, Rettore, Nada, Carmen Consoli, Alice ecc.

Le canzoni, presentate durante la trasmissione radiofonica «Musica di Seta, viaggio in punta di corde nella musica d’autrice» per la Radiotelevisione svizzera, sono una registrazione live che permette di sentire la freschezza e quell’instabile equilibrio musicale che si può generare solamente durante i concerti dal vivo. Gli arrangiamenti, per voce, chitarra e violoncello, svelano – spesso stravolgendo – la semplice bellezza delle canzoni, lasciandole vibrare in una complessa semplicità. E così la prima canzone, «Ciao Ciao», de La Rappresentante di Lista rivela una forza musicale sin dalle prime note grazie al ritmo incessante del violoncello su cui si appoggia la voce di Raggi. L’atmosfera poi si distende, pacata e di ampio respiro, nella parte centrale, e i colori musicali cambiano continuamente, attraverso arpeggi, pizzicati, accenti musicali spostati, fino al termine della canzone, che è pervasa dal ritmo frenetico di un’imminente fine del mondo a causa di una crisi generale voluta dall’uomo stesso.

Un dialogo tra uno stretto arpeggio di chitarra, a cui rispondono brevi note del violoncello, introduce la canzone «In bianco e nero», di Consoli, sul tema della complessa relazione tra madre e figlia, evocata da un’antica foto in bianco e nero. Come i due colori contrastanti si delimitano a vicenda, così la relazione tra madre e figlia appare definita e inconciliabile. Questa differenza è creata musicalmente proprio dalla timbrica dei due strumenti – la chitarra e il violoncello – che instaurano nel brano un «botta e risposta» che demarca e separa. Solo a conclusione del brano, sulle parole E le avrei voluto parlare di me / chiederle almeno il perché, gli strumenti finalmente si intrecciano, con un’armonia quasi struggente nella sua delicatezza e nella sua intimità, esprimendo un rimpianto e una nostalgia.

In punta di corde è un album scritto, suonato e cantato in punta di piedi, con profondo rispetto per le canzoni, che sono rilette con audacia, passione, creatività e immensa sensibilità. I due strumenti – la chitarra e il violoncello – si fanno compagni di strada: a volte si separano, dialogano, si confrontano, si abbracciano, creando un tessuto sonoro e musicale capace di sostenere e di lasciare libera la voce armoniosa di Raggi.

«In punta di corde»

Claudio Zonta

Scrittore de La Civiltà Cattolica.

3 Febbraio 2024

Quaderno 4167

  • Anno 2024

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