
Presente su Disney+ e basata sui romanzi della scrittrice Stefania Auci, la prima stagione de I leoni di Sicilia è diretta da Paolo Genovese e racconta la saga della facoltosa famiglia Florio, dalle sue origini all’acme del suo potere sociale ed economico. Gli episodi ci fanno entrare nei punti cruciali della storia familiare, ma anche di una significativa parte della storia siciliana e italiana.
Le vicende dei protagonisti sono attraversate da numerose tensioni. La prima è certamente quella tra borghesia e nobiltà: ambientata in una Sicilia desiderosa di sviluppo, ma incastrata nello strutturale conservatorismo della nobiltà latifondiaria borbonica, la storia sottolinea le difficoltà della famiglia Florio nell’affermarsi a livello sociale ed economico davanti a una struttura fatta di «esclusività» e riti ormai vuoti e funzionali alla preservazione di antichi privilegi. Il dramma umano e sociale dei Florio riflette un effettivo problema storico del Mezzogiorno ottocentesco.
Conservare il passato o guardare verso il futuro, qual è la vera identità e il vero «posto» del Meridione? Il contrasto tra passato e futuro è ben rappresentato dagli scontri della famiglia Florio con la nobiltà napoletana, ma anche tra le varie generazioni della stessa famiglia. In mezzo a rivoluzioni e pestilenze, i «leoni di Sicilia» ruggiscono e diventano punto di riferimento per una Palermo e una Sicilia che desiderano essere poli di attrazione per l’industrializzazione contemporanea, portatori della dinamicità di una terra giovane, piuttosto che della rabbia di vecchi rancori e faide.
E le tensioni emergono anche all’interno di quello che sembra l’unico concetto intoccabile di tutta la narrazione: la famiglia e la sua importanza. Matrimoni combinati e matrimoni per amore, piacere e dovere, padri e figli, maschi e femmine, costruzione e distruzione: i Florio sono sempre «sull’orlo di una crisi di nervi», di una crisi familiare e di una crisi aziendale. Dipinti come uomini e donne passionali (non solo come industriali abili e calcolatori), essi sono attraversati dalle stesse tensioni di ideali e aspettative – non importa se conservatori o progressisti – con la dura realtà di ferite e ingiustizie personali e sociali. I leoni di Sicilia è lo spaccato della storia di una famiglia e di un’epoca, ma ci rimanda pure alla nostra storia: a quel pezzettino di storia personale, familiare e nazionale che anche noi dobbiamo abitare e portare avanti.