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Che cosa è accaduto all’Italia perché sia diventata in pochi anni il primo Paese consumatore di gioco d’azzardo in Europa e il terzo nel mondo? Dietro ai numeri positivi dell’industria del gioco d’azzardo, la terza più grande del Paese, si nasconde il lato più umiliante per una società democratica: il capro espiatorio sono le fasce più povere e deboli della popolazione. Sono circa 800.000 i giocatori patologici; altri due milioni sono quelli considerati ad alto rischio di dipendenza; gli anziani e i giovani sono le categorie più vulnerabili. Per la Chiesa, il gioco d’azzardo è «moralmente inaccettabile» quando priva «la persona di ciò che le è necessario per far fronte ai bisogni propri e altrui». Il gioco d’azzardo è contrario anche ad alcuni princìpi fondamentali della Costituzione, come la tutela della dignità della persona, del risparmio e della salute. Bastano comunque molte storie di vite rovinate per ricordare al Governo e al Parlamento che l’azzardo non può continuare a essere una fonte di prelievo fiscale indiretto.