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Il 6 maggio scorso Papa Francesco ha ricevuto il Premio Carlo Magno. L’onorificenza è stata attribuita al Pontefice a causa del suo «straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori».
Il Papa, nel suo discorso, ha parlato con lo sguardo di Magellano, da europeo migrante, inquadrando l’Europa non come uno spazio da difendere, ma come un processo da implementare in un mondo complesso. Esso è innanzitutto un processo di inclusione, che il Papa ha descritto ricordando i Padri dell’Europa Schuman, De Gasperi e Adenauer, sognando un «nuovo umanesimo europeo». Citando infine il gesuita E. Przywara, ha fatto riferimento in maniera implicita alla fine dell’epoca carolingia e al rinnovato ruolo della Chiesa in questo contesto.