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Questo articolo tratta uno degli aspetti più importanti della lunga presidenza di Obama, che tra poco giungerà al termine, cioè della svolta da lui operata nella politica estera americana, in particolare nei confronti dei conflitti mediorientali.
In questa materia si è passati da un «interventismo» eccessivo, soprattutto dopo gli attentati terroristici alle Torri Gemelle e al Pentagono del 2001, a un «astensionismo propositivo», che ha privilegiato la via diplomatica rispetto a quella militare nella risoluzione delle crisi internazionali.
Questo indirizzo è stato da molti interpretato come un declassamento del ruolo di superpotenza che gli Usa fino a quel momento avevano avuto. Con esso gli Stati Uniti hanno rinunciato al ruolo di «gendarme del mondo», anche in quel Medio Oriente dove hanno mantenuto una rilevante presenza militare, privilegiando il multilateralismo e la strategia del «doppio binario» per il contenimento dei conflitti.