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Sulla scia di san Pio X, che aveva affermato: «La liturgia è la fonte indispensabile per la vita cristiana», e del movimento liturgico sviluppatosi negli anni Cinquanta del secolo scorso, la costituzione del Concilio Vaticano II Sacrosanctum Concilium non soltanto volle tornare alle sorgenti del Rito romano, ma anche riscoprire la dimensione cristologica della liturgia, il mistero pasquale di Cristo, che è al centro di ogni celebrazione liturgica. Dal punto di vista pastorale, la Sacrosanctum Concilium ha riscoperto la «partecipazione piena, attiva e consapevole» dell’assemblea liturgica ai sacri misteri. Come gli altri documenti conciliari, anch’essa ha voluto che la liturgia fosse adattata alle diverse culture e popoli secondo le necessità pastorali, promuovendo l’importante relazione della liturgia e della missione della Chiesa con il mondo contemporaneo.