In questo articolo l’Autore si propone di riflettere innanzitutto sulla dimensione ermeneutica che caratterizza sempre il rapporto tra l’uomo e il mondo; in secondo luogo, cerca di suggerire una modalità di fondazione, in termini logici, della possibilità dell’interpretazione; infine, vuole indicare i passaggi che una teoria dell’interpretazione è chiamata a sostenere nella sua applicazione ai discorsi orali e ai testi scritti. In appendice, fa notare che questo approccio all’interpretazione come modalità del comunicare trova fondamento anche nelle neuroscienze, con riferimento alla scoperta dei neuroni specchio. L’Autore è direttore dell’Istituto filosofico «Aloisianum» di Padova.
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CONOSCENZA E INTERPRETAZIONE. Come evitare il rischio del relativismo
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