La raccolta completa di diari, lettere e temi scolastici di Benedetta ha un valore fondamentale per sondare le «meraviglie» che la grazia ha operato in lei. Morta a 27 anni — ormai sorda, paralizzata, a eccezione di una mano, e cieca —, ripeteva questo pensiero di Francesco di Sales: «Non ragionate sopra le afflizioni e contraddizioni; ma ricevetele con pazienza e dolcezza, bastandovi sapere che vengono dalle mani di Dio». Benedetta, infatti, vedeva nella sofferenza uno strumento di grazia e nel dolore un mistero d’amore, tanto da farne mezzo per donare se stessa ai molti che quotidianamente circondavano il suo letto.
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BENEDETTA BIANCHI PORRO: LA SOFFERENZA COME MISTERO DI GRAZIA
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