Il magmatico itinerario poetico di Alda Merini, una tra le maggiori scrittrici italiane viventi, si svolge tra passione erotica e tensione mistica, tra pentimento e adorazione, tra tormento ed estasi. Senza questi abissi, senza i lacci che la tendono tra basso e alto, tra il «qui» della carne e l’«altrove» dello spirito (e viceversa), la sua poesia non esisterebbe affatto. Essa dunque si fa carico di tensioni profondissime, avvertite a fior di pelle con una sensibilità accesa, fino a divenire una forza che lascia senza respiro.
L’articolo, cercando di cogliere i luoghi profondi della sua ispirazione, mostra come la poesia della Merini nasca naturaliter religiosa.